Un altro giro di giostra… con Tiziano Terzani

Io ci ho provato a giocare a Pokemon Go. Ci ho messo un’eternità a capire come sparare per colpire il Pokemon che stava sul lettino di fonte al mio in spiaggia… E allora ho deciso di tornare al piano originario: un libro.

Non un libro qualsiasi, ma un libro che mi tormentava da un bel po’ di tempo: un altro giro di giostra di Tiziano Terzani. È un libro non proprio da spiaggia, lo sapevo già. È un libro che mi fa tornare alla mente (se mai se ne fosse andata) una persona davvero speciale che ha fatto parte della mia vita. È un libro che proprio per questo mi tormentava: l’avevo già comprato da un sacco di tempo, avevo iniziato a leggerlo più di una volta, e poi non ero mai riuscita a proseguire. Non era la prima volta che lo mettevo in valigia, e il momento giusto finalmente è arrivato.

Il libro inizia con la frase “si sa, capita a tanta gente, ma non si pensa mai che potrebbe capitare a noi” e l’autore, Tiziano Terzani, si riferisce al cancro che gli è appena stato diagnosticato. Prima ancora che finisca la prima pagina, aggiunge di essere grato al medico che gli ha fatto la diagnosi, per essere stato così chiaro da permettergli, a 59 anni, di fare un bilancio e di rendersi conto che tutta la sua vita è stata come una giostra, in cui aveva continuato a girare senza che nessuno mai gli chiedesse il biglietto. E ora “passava il controllore, pagavo il dovuto e, se mi andava bene, magari riuscivo anche a fare… Un altro giro di giostra”.

Wow. Un pugno in pancia, un miscuglio di emozioni: tristezza (purtroppo il finale lo sappiamo già), stupore (ma come c*%!o fa a ragionare così?!), invidia (magari riuscire a vivere così… Ma non scherziamo, come c*%!o si fa a provare invidia per uno a cui è stato appena diagnosticato un cancro? Meglio che mi metta sotto l’ombrellone!).

E con queste emozioni in pancia sono partita con lui per un viaggio, il suo viaggio, “nel male e nel bene del nostro tempo”.

Un viaggio che sembra essere alla ricerca di una cura per il cancro, ma che, come scopro pagina dopo pagina, arriva invece alla consapevolezza che quella cura non esiste e all’accettazione della malattia.

Un viaggio tra due mondi: quello dell’occidente e quello dell’oriente, quello degli Stati Uniti e quello dell’Asia, quello della medicina tradizionale e quello della medicina alternativa, entrambi con i loro punti di forza e i loro punti di debolezza.

Un viaggio alla scoperta di questi due mondi, con fiducia e curiosità, ma anche con realismo e scetticismo: chemioterapia, radioterapia, omeopatia, medicina ayurvedica, reiki, yoga, taoismo, intrugli di erbe di ogni tipo, digiuni e lavaggi del colon… Terzani non mette mai in dubbio la decisione iniziale di essersi affidato alla medicina tradizionale, ma ne sottolinea i limiti, e si mette in viaggio, scoprendo che esistono mille soluzioni, ma che ognuno deve cercare la sua e fare il proprio cammino, perché le stesse cose possono fare bene ad una persona e fare male ad un’altra.

Ho sbagliato a pensare che questo non fosse un libro da spiaggia. È assolutamente un libro da spiaggia, perché per apprezzarlo è necessario leggerne una pagina, chiuderlo, e prendersi il tempo per viaggiare con la mente, farsi domande, provare a darsi una risposta: cose che purtroppo siamo sempre meno abituati a fare.

Non siamo più capaci di interrogarci, di raccogliere informazioni, di ragionare. ISIS, glutine e Pokemon diventano improvvisamente la causa di tutti i nostri problemi, mentre bacche di Goji, chiusura delle frontiere e Pokemon (sì, sempre loro!) ne diventano la soluzione.

Diamo la colpa al fatto che non abbiamo tempo. Tutte scuse. La verità è che ragionare è difficile, richiede fatica. Il nostro cervello si impigrisce, ci allontaniamo sempre di più dal ragionamento e dal pensiero critico. Prendiamo posizioni (sui vaccini, sul mangiare carne, sul lasciar piangere il proprio bambino di notte) senza avere le conoscenze o le competenze per farlo, e soprattutto senza avere la curiosità e la voglia di capirci qualcosa, come se capire ciò di cui si sta parlando non fosse necessario!

E poi arriva questo Tiziano Terzani che per tutta la vita ha viaggiato e ascoltato e studiato e scritto e raccontato, e che dopo un viaggio intorno al mondo alla ricerca di una cura per il suo cancro che lo ha portato alla conclusione che questa cura non esiste scrive “I miracoli? Certo che esistono, ma sono convinto che ognuno deve essere l’artefice del proprio”. Wow. Ce ne fossero di libri da spiaggia così.

 

I miracoli? Certo che esistono, ma sono convinto che ognuno deve essere l'artefice del proprio