Trenta giorni ha novembre
con april, giugno e settembre
di ventotto ce n’è uno
tutti gli altri ne han trentuno!
Questa filastrocca che tutti conosciamo è un esempio di mnemotecnica, cioè una tecnica utile a conservare in memoria diversi tipi di informazioni.
A tutti è capitato di arrivare al supermercato e accorgersi di aver dimenticato a casa la lista della spesa. In una situazione di questo tipo le mnemotecniche ci possono aiutare.
Supponiamo che io mi debba ricordare di comprare arance, miele e carta igienica: le ricorderò più facilmente se creo una storiella utilizzando queste parole. Potrei immaginarmi mentre entro nel supermercato facendo roteare in aria, come fossi un giocoliere, delle grosse e succose arance. Siccome questo esercizio è molto impegnativo, non mi accorgo che il pavimento è cosparso di miele denso e appiccicoso: scivolo malamente, ma per fortuna atterro su un bancale di sofficissima carta igienica. Questa storiella è un esempio di tecnica del collegamento: collegando la prima parola con la seconda, la seconda con la terza e così via, creo una sequenza di parole che il mio cervello può facilmente recuperare, una dopo l’altra.
In questo caso ho utilizzato immaginazione e associazione: cioè ho immaginato le parole che componevano la lista, e ho associato ognuna di queste a quella successiva nel modo più paradossale e vivido possibile.
La mnemotecnica utilizzata in questo caso è molto semplice, ma ne esistono anche altre più complesse come le tecniche basate sull’ancoraggio (il metodo numero-forma, il metodo numero-rima o il metodo dei loci) o il metodo della conversione fonetica e dello schedario mentale.