Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna.
Questa frase attribuita ad Albert Einstein racchiude un trucco per studiare in maniera semplice ed efficace. Semplicemente… Basta immaginare di dover spiegare quello che stiamo leggendo o ascoltando alla nostra nonna (o comunque ad una persona ben diversa dall’insegnante)! Vediamo perché.
Quando sfoglio il giornale al bar o una rivista di gossip dal parrucchiere, e leggo una notizia di calciomercato o di “Amici”, subito dopo sono assolutamente in grado di raccontarla. Molto probabilmente non l’ho sottolineata, schematizzata, riassunta nè tantomeno ripetuta. Figuriamoci se ho utilizzato delle mnemotecniche. No, forse addirittura l’ho letta buttando l’orecchio sulla persona a fianco a me e l’occhio sullo smartphone.
Quello che faccio quando leggo le notizie sul giornale al bar è di pormi in maniera attiva rispetto al contenuto. Leggo il titolo, mi incuriosisco, e decido di procedere con la lettura. Magari penso che di quell’argomento mi parlava il mio compagno qualche giorno fa, e leggo l’articolo cercando conferme o smentite a quello che già so. Questo mi porta a farmi un serie di domande, le famose 5 “W” (in inglese):
- Who? Chi?
- What? Cosa?
- Where? Dove?
- When? Quando?
- Why? Perchè?
La sera poi racconterò l’articolo al mio compagno ed ecco che l’avrò facilmente memorizzato. Perchè?
Il “cono dell’apprendimento” di Edgar Dale ci spiega che ricordiamo poco di quello che leggiamo, ascoltiamo e vediamo, mentre ricordiamo molto di più quello che diciamo o che facciamo, perché il nostro coinvolgimento è passivo nel primo caso e attivo nel secondo caso.
Ecco perchè è meglio tenersi buona la nonna…