Rispettare me stessa?! Certo che lo faccio! Mmm… Davvero? Lo faccio sempre? Sia quando sono da sola sia quando sono con gli altri?
Rispettare noi stessi e i nostri diritti è difficile, soprattutto quando ci troviamo in mezzo ad altre persone. Prendiamo ad esempio una situazione che sarà capitata a tutti. Siamo in fila alla cassa del supermercato, non ne possiamo più di stare lì dentro e non vediamo l’ora di pagare e andare a casa. È quasi il nostro turno quando una signora ci viene vicino, mostrandoci un cestino con poche cose, e ci chiede “mi fa passare per favore? Ho solo due cose!”. Senza nemmeno fermarci a pensare rispondiamo “ma certo, si figuri!”. Ma dopo solo pochi secondi ecco la vocina dentro di noi: “sì bè alla fine ne aveva un po’ di più di due cose!”, “ma cosa crede, che io non abbia niente di meglio da fare?”, “e poi hanno fatto apposta la cassa self service!”, “ecco, sei la solita sfigata che si fa mettere i piedi in testa da tutti!”. La frittata è fatta. A quel punto siamo così inc°%3°/e che borbottiamo qualcosa tra noi e noi (magari guardando la persona dietro per avere anche solo un minimo cenno di comprensione!) e rispondiamo male alla cassiera o al nostro malcapitato accompagnatore, che poveretti non c’entrano nulla.
Facciamo una moviola di quello che è successo. La signora mi ha fatto una richiesta. Io avrei voluto rifiutare, ma non l’ho fatto perché “non è educato”. Il mio desidero di rifiutare la richiesta e far rispettare me stessa e i miei diritti però viene fuori, e provoca quella rabbia che poi, non potendo a quel punto dirigere verso la signora, dirigo verso qualcun altro. Quante volte ci capita una situazione di questo tipo? Perché non riusciamo a gestirla? Perché non impariamo dai nostri errori?!
Soprattutto per noi donne è davvero difficile rispettare noi stesse quando ci relazioniamo con gli altri. Ci crescono insegnandoci che non è educato dire di no, che le brave bambine fanno quello che viene loro chiesto e che le signorine non si arrabbiano mai. E il messaggio ci viene inculcato così bene che lo facciamo nostro e lo portiamo avanti per tutta la vita! Il problema è che non ce l’hanno raccontata giusta, perché è vero che possiamo trattenerci dal dire di no e fare quello che ci viene richiesto (ammesso che questo ci stia bene), ma non è vero che non ci arrabbiamo! Sulle emozioni non abbiamo controllo, il massimo che possiamo fare è non mostrare la rabbia che stiamo provando: e infatti questo impariamo a farlo benissimo.
Portiamo avanti per tutta la vita uno stile relazionale passivo, consideriamo i diritti degli altri più dei nostri e di conseguenza non ci poniamo nemmeno il problema di farli rispettare: non diciamo mai di no, non esprimiamo opinioni e non facciamo richieste. Questo sul breve termine ha molti vantaggi: nessuno ci rompe le scatole, andiamo bene a tutti, niente discussioni o litigi. Sul lungo termine però arriva il conto… Insoddisfazione, frustrazione e scoppi di rabbia. La nostra autostima diminuisce sempre di più, cosa che ci rende sempre più passive, incastrandoci in un circolo vizioso da cui non sappiamo uscire.
Che fare quindi? Come invertire la rotta?
Imparare a dire di no è solo una della abilità relazionali e comunicative che ci permettono di stare bene con noi stessi e con gli altri, rispettando sia i nostri diritti che quelli degli altri. Altre abilità importanti sono esprimere un’opinione o fare una richiesta, oltre che fare (e ricevere!) una critica. Sono abilità che possiamo allenare, ed imparare ad usare. Che fare quindi? Bè, per prima cosa provare! Abbiamo mai provato a dire un no? Cosa succede se lo facciamo? Facciamo un tentativo?
Sei stufa di non essere rispettata?
Vieni a dare un’occhiata al nostro corso “No, grazie! Impara a dire di no nella vita privata e nel lavoro”
[su_button url=”http://psicologiapsicoterapiaverona.com/eventi/corso-no-grazie/” target=”blank” style=”flat” background=”#FF7900″ color=”#000000″ size=”10″ center=”yes” icon=”icon: forward” icon_color=”#000000″ text_shadow=”0px 0px px #000000″]Vai al corso[/su_button]