Orientamento spaziale e temporale: come svilupparlo nei bambini

Due delle principali componenti dell’intelligenza numerica sono le capacità di orientamento spaziale e orientamento temporale.

 

 

Per quanto riguarda l’orientamento spaziale ci si riferisce alla capacità dei bambini di comprendere e utilizzare in modo proprio i concetti topologici (ad esempio sopra, sotto, vicino, lontano, dentro e fuori), parole cioè che definiscono le relazioni spaziali tra diversi oggetti nell’ambiente e tra il bambino stesso e gli oggetti.

Un gioco che esercita e aiuta i bambini nel comprendere il significato di queste parole è la caccia al tesoro. Si può organizzare una caccia al tesoro anche all’interno della propria casa, coinvolgendo anche gli altri membri della famiglia e inserire negli indizi i concetti topologici. Il bambino si eserciterà così nella comprensione di queste nuove parole e pian piano anche nella produzione. In un secondo momento si potrebbe chiedere al bambino di aiutare nella creazione degli indizi, così da stimolarlo nell’uso dei concetti topologici.

Attraverso la caccia al tesoro il bambino può sperimentare in prima persona il suo essere nell’ambiente e le relazioni spaziali nell’ambiente. Successivamente a queste esperienze iniziali si possono proporre delle attività su carta, come il colorare delle schede in cui si richiede di trovare un determinato oggetto in una posizione (ad esempio il fiore vicino l’albero o il gatto sopra il divano).

Per quanto riguarda l’orientamento temporale ci si riferisce alla capacità di ordinare nella temporalità le diverse fasi di un’azione. Nella quotidianità spesso anche inconsapevolmente esercitiamo già i bambini in questo: si pensi ad esempio a tutte le situazioni in cui all’interno di una routine si chiede al bambino di fare alcune cose prima di altre. Quante volte, quando il bambino deve lavare i denti, abbiamo detto di aprire prima il dentifricio e poi spazzolare i denti? Ciò che possiamo fare è quindi innanzitutto continuare a fare queste richieste ai bambini e, magari con attenzione, utilizzare ancora di più parole come prima, dopo o poi. Inoltre si può chiedere ai bambini che cosa fare prima e che cosa fare poi, riordinando le varie azioni da compiere, anche in tutte quelle attività che richiedono una certa sequenzialità: ad esempio il cucinare o l’apparecchiare.

Anche per quanto riguarda l’orientamento temporale esistono molti giochi e attività da proporre ai bambini. Un esempio sono le cosiddette storie figurate: storie presentate sotto forma di vignette in cui ad ogni vignetta corrisponde  una fase della storia. Navigando in internet si possono trovare moltissime storie figurate che, una volta stampate, possono essere ritagliate, ordinate e incollate per creare la storia, con cui poi creare anche dei libretti personalizzati.

Allo stesso modo si può chiedere ai bambini di creare una storia figurata e quindi, nel momento in cui si inventano delle storie insieme, si può chiedere al bambino di disegnare le varie vignette e di riordinarle nel modo corretto. Queste attività divertono molto i bambini in quanto li impegnano in attività manuali, quali ritagliare e incollare, ma allo stesso tempo li esercita anche nel capire l’ordine temporale delle varie azioni.