Qualche giorno fa ero al parco. Ho sentito due genitori discutere sul fatto che i propri figli passassero molto tempo al cellulare, usandolo eccessivamente anche nei momenti di convivialità e condivisione, come a cena o davanti alla televisione.
I bambini nati nell’ultimo decennio vengono esposti in maniera massiva a qualsiasi tipo di tecnologia: smartphone, tablet, pc, smart tv, smart Watch e via dicendo. A differenza dei bambini degli anni 90 o dei primi anni duemila, sono venuti a contatto molto presto con questo genere di tecnologie e le sanno utilizzare benissimo, molto meglio di noi grandi!
La cosa che mi ha fatto riflettere è che, tralasciando il fatto che tutta questa tecnologia non va né demonizzata né idolatrata, nei discorsi di questi genitori sembrava come se comandassero i bambini e i loro cellulari, se dettassero le regole e li facessero sentire in gabbia.
È importante ricordare che l’educazione a questi mezzi deve partire sempre dai genitori, che stabiliscono regole e norme di comportamento in linea con i propri ideali e le proprie credenze, non dai bambini. I bambini non hanno la capacità critica di far caso a quanto utilizzano uno smartphone o un tablet, ci giocherebbero tutto il giorno! Perché è molto accattivante, divertente, ci sono video e colori interessanti ed è fatto in modo da catturare l’attenzione. È la stessa cosa che succedeva quando noi eravamo piccoli e la mamma o il papà dovevano trascinarci via dal parco giochi perché era ora di cenare. Saremmo rimasti lì con i nostri amici per altre due ore, ovviamente!
È davvero essenziale che sia il genitore a stabilire delle regole ma soprattutto a dare il buon esempio: se a casa si decide di non utilizzare il cellulare durante i pasti, non lo utilizzerà nessuno, né la mamma né il papà né i fratelli. La coerenza in questo senso è di estrema importanza, perché garantisce credibilità ai genitori e mette tutti sullo stesso piano.
È chiaro che i genitori, di solito per motivi di lavoro, usano lo smartphone molto più dei figli, quindi in questo senso non ci si può mettere sullo stesso piano. Un trucco per fare in modo che i bambini non lo utilizzino troppo è stabilire delle tempistiche che vengano cronometrate. Questa è una tecnica che uso da qualche anno è che porta buoni risultati: si stabilisce che il tablet può essere utilizzato 1 ora al giorno? Si imposterà un timer di un’ora e allo scadere del tempo il tablet verrà riposto, senza se e senza ma, accettando pianti e capricci, perché quella regola è stata negoziata e stabilita da mamma e papà. All’inizio sarà difficile: se sono abituati ad usarlo per molto tempo un cambiamento repentino sarà difficile da accettare, ma con il passare del tempo se resta abitudine si instaurerà in modo continuativo e coerente, verrà accolta. È importantissimo che i genitori mantengano fermezza di fronte alla regola e che non cedano, altrimenti perderebbero di credibilità e di forza.
Questo articolo è stato scritto da Elisa Sona, tirocinante presso la Dritto al Punto nel 2019-20.