Ma io la tachicardia ce l’ho davvero!

Chi soffre di attacchi di panico o di ansia (in particolare di ansia relativa allo stato di salute, cioè quella che una volta veniva chiamata ipocondria) viene spesso accusato di “inventarsi” i sintomi.

 

Ma dottoressa, io questi sintomi li sento davvero! La tachicardia la sento davvero quando sono in ansia, non me lo sto inventando, non me lo sto “mettendo in mente” come mi dicono i miei familiari e i miei amici!

 

Il fatto che la tachicardia sia provocata non da un’azione fisica, come correre o fare le scale, ma da un’emozione come la paura come l’ansia non la rende meno reale. Quindi i sintomi assolutamente ci sono, esistono e sono reali. Ci sono però degli aspetti da considerare: abbiamo già visto che quello che noi pensiamo può provocare determinate emozioni, e di conseguenza determinati sintomi.

C’è anche da considerare il ruolo dell’attenzione. Per capire il ruolo importante che ha ti propongo un piccolo esperimento: metti la mano sul tavolo e guardala per un minuto. Pronti? Via!

Cos’hai notato? Molto probabilmente abbiamo notato delle cose che non avevamo mai notato prima, quindi magari delle macchioline e dei colori strani, oppure magari abbiamo notato una sensazione di calore o dei formicolii: tutte cose che prima non c’erano! O forse c’erano anche prima… Ma non eravamo consapevoli.

Che cosa è successo in questo minuto? È successo che tutta la nostra attenzione è stata rivolta proprio alla nostra mano e quindi ci siamo accorti di cose di cui prima non ci rendevamo conto, semplicemente perché non possiamo essere sempre consapevoli di tutto quello che avviene nella totalità del nostro corpo in qualsiasi momento.

L’attenzione funziona un po’ come una lente di ingrandimento e quindi nel momento in cui io sposto tutta la mia attenzione su un sintomo, che può essere per esempio la tachicardia, è come se mettessi questo sintomi sotto la lente d’ingrandimento: è evidente che questo la amplifichi, e quindi peggiori i sintomi dell’ansia.