L’importanza della consulenza sulla genitorialità

Carlo e Laura sono sposati da 5 anni, sono molto uniti e complici e si sono confrontati sempre molto tra loro. Da due mesi è nata Giulia, una bambina tranquilla e serena. L’arrivo di Giulia sta portando delle modifiche nelle ormai consolidate abitudini di vita di Carlo e Laura.

Giulia ha bisogno di stabilità e ritmi regolari e ben presto mamma e papà si rendono conto che per seguire al meglio la piccolina, non rimane più molto tempo per chiacchierare e confrontarsi tra loro. Si accorgono che devono in qualche modo riadattare le loro abitudini per potersi ricavare del tempo e dello spazio e per poter condividere tutte quelle emozioni e quelle domande su Giulia e su loro stessi. Per fortuna sono entrambi ben disposti a farlo e quindi ben presto troveranno un nuovo e saldo equilibrio.

 

La nascita di un figlio, infatti, rappresenta uno degli eventi che più necessitano un riassestamento all’interno della coppia. La famiglia che si forma è un sistema più complesso rispetto a quello formato dalla sola coppia. L’emotività reciproca tra i genitori che è già in corso, cambia sia in qualità che in intensità. Si alternano temi di responsabilità e dovere a temi individuali di adeguatezza, capacità, senso di costrizione, dubbio e angosce di perdita.

 

La coppia e il bambino

Tornando a Giulia, abbiamo detto che è una bambina dal temperamento tranquillo e questo sicuramente renderà più facile il compito educativo di Carlo e Laura. Ma a volte, sia per temperamento del bambino che a causa dei metodi educativi adottati dai genitori, le situazioni si complicano. Il genitore ha un compito educativo molto importante, quello di insegnare quotidianamente al bambino a gestire le emozioni, anche quelle spiacevoli. Facciamo un esempio: la nostra Giulia, che ormai ha due anni, una sera inizia ad urlare e a battere la forchetta sul piatto perché non vuole mangiare gli spinaci. Possiamo dire, con alte probabilità, che Giulia sia stanca e frustrata perché le viene richiesto di mangiare un cibo che in quel momento non le va. Ora, la reazione dei genitori sarà determinante nella sceneggiatura del nostro racconto. Il ruolo dell’adulto è quello di modello, i suoi comportamenti così come le sue parole vengono osservati e imitati dal bambino. Teniamo anche in considerazione che ad ogni azione di un componente di un sistema (in questo caso il sistema famiglia) corrisponde una reazione e una controreazione.

Scenario numero 1:

Nel caso in cui mamma e papà si arrabbiassero e iniziassero ad urlare che non si deve urlare nè battere la forchetta e che bisogna mangiare tutto ecc…cosa proverà Giulia? Come reagirà? Cosa starà vedendo dai suoi genitori?

Scenario numero 2:

Se invece mamma e papà restassero fermi nelle loro posizioni e spiegassero a Giulia, senza urlare e perdere le staffe, che capiscono come lei si stia sentendo, visto che le stanno chiedendo di mangiare un cibo che non le va, ma che questa sera quella è la cena e che se non ha fame può provare a comunicarlo senza urlare? Cosa proverà Giulia? Come reagirà? Cosa starà vedendo dai suoi genitori?

È molto probabile che sia Giulia che i suoi genitori siano stanchi dalla giornata e siano frustrati per quello che sta accadendo, Giulia perché non vuole un determinato cibo e mamma e papà per la reazione di Giulia, che mette a dura prova la loro pazienza. Però papà Carlo e mamma Laura sono gli adulti e sanno come gestire le loro emozioni, sicuramente più di Laura e quindi sta a loro insegnare alla piccolina che quando si è stanchi e frustrati si può provare a comunicarlo agli altri senza urlare o perdere le staffe.

 

Il lavoro di consulenza con i genitori

Noi terapeuti siamo quotidianamente portati a dare risposte a situazioni simili a quelle che accadono a casa di Giulia, Carlo e Laura, infatti oltre ai chiari sintomi psicopatologici ci sono moltissime questioni esistenziali. In realtà ci troviamo davanti a difficoltà emotive che prendono forma all’interno di se stessi e nelle relazioni con gli altri. Quando si tratta di un disagio infantile, a maggior ragione, ha senso costruire un intervento che coinvolga anche le figure significative del bambino.

 

Recenti studi sul rapporto tra madre e bambino hanno evidenziato l’importanza anche delle altre figure significative nello sviluppo emotivo del bambino. In terapia è molto importante lavorare con i genitori per poter analizzare i comportamenti problematici dei bambini alla luce delle emozioni provate dai genitori e alla luce delle loro reazioni a fronte del comportamento problematico. Si prende come riferimento il fatto che una famiglia è un sistema e che pertanto i comportamenti di ciascuno hanno influenze anche sugli altri membri.

 

“Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo” (The Butterlfy Effect)