L’Organizzazione Mondiale della Sanità già nel 1993 definì le competenze psico-sociali come la capacità di una persona di occuparsi in maniera efficace delle richieste e delle sfide della vita quotidiana. Avere competenze psico-sociali implica la capacità di mantenere uno stato mentale di benessere, e di interagire in modo adattivo e positivo con gli altri, con la cultura e con l’ambiente.
Le competenze psico-sociali possono essere aumentate e migliorate attraverso l’insegnamento di quelle che l’OMS definisce life skill, che sono fondamentali nella vita personale e nella vita lavorativa di ognuno di noi.
Il concetto di life skill è stato ripreso in anni recenti dal mondo del business: in questo contesto non si parla più di life skills, ma di soft skill. Il termine soft è utilizzato per rimarcare la differenza tra queste skill e quelle hard, dove per hard skill si intendono le capacità legate nello specifico al tipo di lavoro da fare. Supponiamo che io stia cercando lavoro come impiegata amministrativa: è evidente che dovrò essere in grado di gestire la contabilità. Ma questo non basta, o meglio non basta più. Perchè è necessario che io abbia delle altre skill, che sono appunto le soft skill, che mi permettano di riuscire a prendere decisioni, a risolvere problemi, o a relazionarmi in modo efficace con superiori, collaboratori e clienti. E questo vale certamente se voglio fare l’impiegato amministrativo, ma anche se voglio fare il commerciale, o il dentista o l’idraulico.
In questo momento storico le soft skill sono addirittura più ricercate delle hard skill perchè è opinione comune che le hard skill si possano anche imparare, mentre le soft skill “o ce le hai, o non ce le hai”. Bè, questo non è vero. Le soft skill si possono imparare.
Le soft skill sono 10, suddivise in 3 raggruppamenti.
1° gruppo: skill cognitive
- Decision making: affrontare in modo costruttivo le decisioni nelle diverse situazioni.
- Problem solving: risolvere in modo costruttivo i problemi.
- Creatività: esplorare le possibili alternative e le loro conseguenze.
- Senso critico: analizzare informazioni in modo oggettivo, valutandone vantaggi e svantaggi, al fine di arrivare ad una decisione più consapevole.
2° gruppo: skill emotive
- Autoconsapevolezza: conoscenza di sé, dei propri punti di forza e di debolezza.
- Gestione delle emozioni: riconoscere le emozioni proprie e quelle degli altri, essere consapevoli di come queste influenzano il comportamento e saperle gestire
- Gestione dello stress: riconoscere le cause di tensione e di stress della vita quotidiana e controllarle.
3° gruppo: skill relazionali
- Comunicazione efficace: sapersi esprimere, sia verbalmente che non, in modo efficace e congruo alla propria cultura e alla particolare situazione. Significa esprimersi, ma anche ascoltare ed essere capaci di chiedere aiuto.
- Relazioni interpersonali: capacità di interagire e relazionarsi con gli altri in modo positivo, sapendo creare e mantenere relazioni significative, ma può significare anche interrompere le relazioni in modo costruttivo.
- Empatia: capacità di comprendere gli altri anche in situazioni che non ci sono familiari. Permette di migliorare le relazioni sociali.