Spesso diciamo che testa e pancia ragionano in due modi diversi. Spesso le persone che vengono da me a fare una psicoterapia mi dicono “io lo so razionalmente che le cose stanno così come stiamo dicendo adesso, però poi quando mi trovo in determinate situazioni, per esempio in situazioni di pericolo, è come se la mia testa non funzionasse: funziona solo la pancia quindi non riesco a fare gli stessi ragionamenti che riesco a fare quando sono in seduta, durante il colloquio”.
Questa della testa e della pancia è una spiegazione poco scientifica, ovviamente, ma in realtà la sensazione che noi abbiamo ha un riscontro fisiologico, nel senso che il nostro cervello in un certo senso funziona così.
Diversi anni fa è stato ipotizzato che il cervello fosse composto da tre parti molto diverse tra loro e che queste tre parti non sempre cooperassero. Questa teoria è molto semplicistica e anche abbastanza superata, ma è molto utile per capire che effettivamente all’interno del nostro cervello ci sono delle parti diverse che si occupano di cose diverse.
Utilizzando una rappresentazione di Daniel Siegel possiamo rappresentare il nostro cervello utilizzando una mano, in particolare utilizzando un pugno chiuso. Se noi chiudiamo la mano a pugno mettendo il pollice sotto le altre dita possiamo rappresentare il cervello nelle sue tre componenti.
La parte del polso è quella che viene chiamata il cervello rettiliano cioè il cervello che ha più a che fare con gli istinti, con la parte legata alla sopravvivenza che regola per esempio il ciclo sonno-veglia oppure l’alimentazione. In questa parte di cervello vengono elaborate anche le informazioni che hanno a che fare con la reazione di attacco-fuga: una reazione che mettiamo in atto in maniera automatica nel momento in cui ci sentiamo di pericolo.
La seconda parte di cervello è quella nascosta dalle altre quattro dita ed è quella rappresentata dal pollice. Questa parte di cervello è quella che viene chiamata il cervello mammaliano quindi il cervello dei mammiferi ed è la parte in cui vengono elaborate le informazioni che hanno a che fare principalmente con le emozioni. Si trova in questa parte di cervello quello che viene chiamato il sistema limbico.
Queste due parti, la parte rettiliana e la parte in mammaliana come le abbiamo chiamate, vengono chiamate anche regioni sottocorticali perché stanno sotto la zona che invece viene chiamata la corteccia cerebrale che è la parte appunto più esterna. La corteccia cerebrale e in particolare la parte del lobo frontale, quindi quella parte del cervello che sta proprio dietro la fronte, è quella più umana, quella che ci distingue dagli animali, è quella in cui sono contenute le informazioni che hanno a che fare con il pensiero logico, il pensiero astratto e per esempio il linguaggio. È la parte che si sviluppa più tardi da un punto di vista evoluzionistico (ha “solo” all’incirca 200 milioni di anni!) ed è la parte che si sviluppa più tardi anche se noi guardiamo lo sviluppo dell’uomo: è infatti la parte che si sviluppa principalmente durante l’adolescenza.
Quando diciamo quindi che ragioniamo con la pancia e ragioniamo con la testa facciamo molto probabilmente riferimento a queste diverse parti del cervello, quindi quando diciamo che stiamo ragionando con la pancia facciamo riferimento alla parte sottocorticale mentre quando diciamo che ragioniamo con la testa facciamo riferimento alla parte corticale, la parte più della corteccia cerebrale, in particolare nella corteccia prefrontale.
Le diverse parti del cervello in realtà non sono tre cervelli completamente diversi che lavorano in uno per conto proprio, ma collaborano spesso tra di loro, si integrano. Quello che spesso per esempio viene fatto in psicoterapia è proprio quello di integrare le informazioni provenienti dalle varie parti del cervello. Ormai una mole infinita di ricerche ha dimostrato che in seguito ad una psicoterapia aumentano le connessioni neuronali quindi le sinapsi, la sostanza bianca tra le varie parti del cervello in particolare tra la parte il sistema limbico, quello che abbiamo chiamato il cervello mammaliano, e la parte più esterna che è quella che abbiamo chiamato la corteccia cerebrale.